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Come riconoscere i sintomi del reflusso gastroesofageo e quando consultare il medico
31 ott 2025

Come riconoscere i sintomi del reflusso gastroesofageo e quando consultare il medico

Ci sono sintomi che una volta sperimentati, diventano inconfondibili, e tra questi ci sono sicuramente quelli del reflusso gastroesofageo: leggero bruciore dietro lo sterno dopo i pasti, una sensazione di acidità che risale verso la gola, o un fastidio che si ripresenta di notte, specialmente quando ci sdraiamo. All'inizio, potrebbe sembrarci solo una semplice indigestione, ma se questi episodi si ripetono con regolarità, potrebbe esserci qualcosa di più serio dietro.

Il reflusso gastroesofageo si verifica quando i succhi acidi dello stomaco risalgono nell'esofago, il tubo che collega la bocca allo stomaco. Di solito, una piccola valvola chiamata sfintere esofageo impedisce a questo acido di risalire, ma quando non funziona come dovrebbe o è indebolita, l'acido riesce a risalire, irritando le pareti dell'esofago. Il risultato è quel fastidioso bruciore, spesso accompagnato da rigurgito, tosse secca o una sensazione di nodo alla gola. Alcune persone avvertono anche un sapore amaro o acido in bocca, mentre altre descrivono un dolore sordo al petto che può essere confuso con il dolore cardiaco, generando non poca ansia. In alcuni casi, si può manifestare anche una raucedine persistente o difficoltà a deglutire, soprattutto al mattino, segno che l'irritazione non è più un episodio isolato, ma sta diventando cronica.

A volte, il reflusso può presentarsi anche con sintomi che non sembrano affatto legati alla digestione, come una tosse persistente, un mal di gola che torna spesso, alito cattivo, o voce rauca. È facile sottovalutare questi segnali, attribuendoli a malanni stagionali, ma quando questi episodi diventano frequenti, è fondamentale fermarsi e chiedersi se si tratta davvero di qualcosa di passeggero.

Quando rivolgersi a un professionista? Se il bruciore di stomaco si presenta più volte alla settimana, se il sonno ne risente, o se si avverte un'irritazione costante alla gola, è il momento di parlarne con il medico. Ignorare il reflusso può danneggiare progressivamente la mucosa esofagea e portare a infiammazioni più gravi; mentre un consulto medico può aiutare a identificare la causa esatta e a impostare il trattamento più adatto, che potrebbe includere cambiamenti nello stile di vita, terapie farmacologiche o, nei casi più complessi, accertamenti specialistici.

Consultare un medico non dovrebbe essere visto come un motivo di preoccupazione, ma piuttosto come voglia di prendere in mano la situazione per risolverla nel modo più efficace. Il medico sarà in grado di capire se si tratta di un reflusso occasionale o di una condizione cronica, e potrebbe anche consigliare una gastroscopia o esami specifici per misurare l’acidità esofagea, dunque agire tempestivamente è fondamentale per evitare complicazioni come l’esofagite o il reflusso notturno, che possono influire negativamente sulla qualità del sonno e della respirazione.

Molti casi di reflusso migliorano con uno stile di vita più equilibrato, ma è importante ricordare che ogni caso è diverso e ciò che funziona per qualcuno potrebbe non essere sufficiente per un altro. Ecco perché un consulto specialistico è sempre il passo più sicuro.

Il reflusso gastroesofageo, se riconosciuto e trattato nel modo giusto, è un disturbo gestibile, basta non prendere alla leggera i sintomi e affidarsi a mani esperte.