Incontinenza: cause e rimedi
L’incontinenza urinaria è la perdita involontaria di urina, un disturbo comune che può interessare sia uomini che donne, con una frequenza maggiore nelle donne e nelle persone anziane. Non è una conseguenza inevitabile dell’età, ma piuttosto il risultato di fattori fisici, ormonali o funzionali che alterano i normali meccanismi di controllo della vescica.
Le principali cause
Le cause dell’incontinenza variano a seconda della tipologia:
- L’incontinenza da sforzo si verifica quando un aumento della pressione addominale, come accade durante un colpo di tosse, uno starnuto, il sollevamento di pesi o l’attività sportiva, provoca perdite di urina. È spesso legata a un indebolimento dei muscoli del pavimento pelvico, che può derivare da gravidanze, parti vaginali, interventi ginecologici o dai cambiamenti ormonali della menopausa.
- L’incontinenza da urgenza è caratterizzata da un improvviso e intenso bisogno di urinare, con perdite che si verificano prima di raggiungere il bagno. Può essere associata a iperattività della vescica, infezioni urinarie, irritazioni vescicali o disturbi neurologici.
- Esiste poi l’incontinenza mista, che combina i sintomi delle due forme precedenti, e l’incontinenza da rigurgito (o da overflow), in cui la vescica non si svuota completamente e si verificano piccole perdite frequenti. Quest’ultima può essere causata da ostruzioni, come l’ipertrofia prostatica nell’uomo, o da danni nervosi che riducono la percezione dello stimolo.
- Infine, esistono cause temporanee, come infezioni urinarie, stitichezza, eccessivo consumo di caffeina o alcol, oppure l’assunzione di farmaci diuretici.
Come affrontare l’incontinenza urinaria
Il trattamento dipende dalla tipologia e dalla causa del disturbo e può includere approcci conservativi, riabilitativi o medici.
Gli esercizi per il pavimento pelvico, come quelli di Kegel, svolti anche con il supporto di un fisioterapista specializzato, aiutano a rafforzare la muscolatura e migliorare il controllo urinario. La terapia comportamentale, come il “bladder training” (allenamento della vescica), serve invece a regolare la frequenza minzionale e a ritardare lo stimolo.
Modificare alcune abitudini quotidiane può ridurre gli episodi di perdita: diminuire il consumo di caffeina e alcol, mantenere un peso adeguato, trattare la stitichezza e smettere di fumare. Dal punto di vista farmacologico, si possono utilizzare antimuscarinici o beta-3 agonisti per calmare la vescica iperattiva, mentre gli estrogeni locali possono migliorare il tono dei tessuti nelle donne in menopausa.
Nei casi più complessi, è possibile ricorrere a dispositivi di supporto come pessari vaginali o assorbenti specifici, oppure alla chirurgia, ad esempio con interventi di sling (nastro sottouretrale) o procedure mirate ad aumentare la capacità vescicale.