Raffreddore: come rimediare
Il raffreddore è un’infiammazione della mucosa nasale e faringea di origine virale, si tratta di una delle patologie più diffuse al mondo, complice il suo elevato grado di contagiosità. Può trasmettersi sia per contatto diretto sia attraverso le vie aeree, motivo per cui è importante adottare semplici ma efficaci norme igieniche: arieggiare spesso gli ambienti, evitare di condividere bicchieri e posate con persone ammalate e lavarsi frequentemente le mani.
Cause e fattori favorenti
Il raffreddore si manifesta più facilmente quando le difese immunitarie sono indebolite, ad esempio in caso di stress intenso o stanchezza fisica. Bambini e anziani, essendo più vulnerabili, sono i soggetti più colpiti. Anche le basse temperature contribuiscono all’insorgenza della malattia: il freddo riduce le difese delle vie respiratorie, rendendole più esposte all’attacco dei virus responsabili.
Sintomi principali
I disturbi legati al raffreddore possono comparire all’improvviso e raggiungere il picco nei primi due giorni. Tra i sintomi più comuni troviamo: gola irritata, congestione nasale, naso chiuso o che cola, tosse, mal di testa, febbre, linfonodi ingrossati e dolori muscolari diffusi.
Durata e trattamento
Il raffreddore comune tende a risolversi spontaneamente nell’arco di una settimana, se i sintomi persistono più a lungo, è possibile che si tratti di un’allergia o di una sinusite. Non esiste una cura in grado di eliminare il virus, ma diversi rimedi aiutano ad alleviarne i sintomi: aerosol e spray nasali per liberare le vie respiratorie, farmaci antipiretici per abbassare la febbre e analgesici come l’aspirina (da evitare nei bambini sotto i 16 anni).
Quando il raffreddore non migliora o peggiora, è consigliabile consultare il medico, che potrà valutare la prescrizione di antistaminici in caso di sospetta origine allergica.