Ragadi: cosa sono e come rimediare

Le ragadi sono piccoli taglietti che possono comparire in diverse zone del corpo, tra cui mani, piedi, labbra e, in casi più delicati, nella zona anale. Quando si manifestano vicino al retto, si parla di ragadi anali. La zona rettale è particolarmente sensibile, poiché crocevia di numerose terminazioni nervose, ed è soggetta a infiammazioni e screpolature soprattutto in presenza di feci dure o difficili da espellere.

Perché compaiono le ragadi anali

La stipsi è tra le cause più comuni, ma diversi fattori possono favorire la comparsa di taglietti anali. Tra questi rientrano una scarsa igiene della zona, la diarrea frequente e tutte quelle cose che irritano e arrossano la mucosa anale. Anche se le ragadi sono di piccole dimensioni, il dolore durante la defecazione può essere intenso e rendere il momento della toilette particolarmente fastidioso.

Sintomi da non sottovalutare

Alcune ragadi possono non essere visibili a occhio nudo, e la loro presenza viene notata solo grazie a tracce di sangue sulle feci o sulla carta igienica. Se i sintomi persistono o peggiorano, è importante rivolgersi al medico per una valutazione adeguata.

Come trattare le ragadi anali

Il primo passo consiste nel regolarizzare il transito intestinale. Assumere fibre, bere molta acqua e seguire un’alimentazione equilibrata aiuta ad ammorbidire le feci, facilitandone l’espulsione. Per alleviare il dolore, si possono utilizzare pomate anestetizzanti applicate direttamente sulla zona interessata, oppure fare risciacqui con acqua tiepida, che donano un sollievo immediato.

Conclusioni

Le ragadi anali sono un disturbo comune ma gestibile. Intervenire prontamente con corrette abitudini alimentari e rimedi locali permette di ridurre il dolore e favorire la guarigione, migliorando la qualità della vita quotidiana.